Un viaggio, il secondo, in Siria di un fumettista esilarante, geniale, ma profondamente agganciato ai temi più caldi.
L'utopìa curda e l'olocausto mediorientale tra ingerenze e indifferenze mondiali, narrati a fumetti da chi c'è stato veramente come volontario.
Un reportage a matite e inchiostro di un viaggio nel cuore e nell'anima ferita del pianeta, un Salgado senza morte, ma che all'occasione sdrammatizza con irresistibili battute in romanesco.
Un inviato di guerra capace di farci piangere e ridere come solo uno che vive a Roma sa fare.
Chapeau, Zerocalcare, alla faccia di quelli che sentenziano ben comodi negli studi tv, di opinionisti da faceboook. Tu c'eri, e sei stato capace di intrattenerci col fiato sospeso sul tema più lacerante di questo sciagurato inizio secolo. Con una grazia invidiabile.
Da leggere o regalare
L'utopìa curda e l'olocausto mediorientale tra ingerenze e indifferenze mondiali, narrati a fumetti da chi c'è stato veramente come volontario.
Un reportage a matite e inchiostro di un viaggio nel cuore e nell'anima ferita del pianeta, un Salgado senza morte, ma che all'occasione sdrammatizza con irresistibili battute in romanesco.
Un inviato di guerra capace di farci piangere e ridere come solo uno che vive a Roma sa fare.
Chapeau, Zerocalcare, alla faccia di quelli che sentenziano ben comodi negli studi tv, di opinionisti da faceboook. Tu c'eri, e sei stato capace di intrattenerci col fiato sospeso sul tema più lacerante di questo sciagurato inizio secolo. Con una grazia invidiabile.
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