sabato 30 dicembre 2023

il passeggero - cormac mccarthy


Bobby Western è un subacqueo professionista che una notte, durante una missione di salvataggio/recupero di un aereo precipitato ed affondato in mare, scopre qualcosa che non avrebbe dovuto sapere. Parte come un thriller ma la sua filigrana è quella di un romanzo distopico, forse un'allegoria. Sempre alla Cormac McCarthy.

Bobby Western

Cominciamo dal nome del protagonista. Del suo aspetto fisico conosciamo solo un apprezzamento tipicamente femminile: "ha un bel culo". È solo la parte dei maschi che le femmine guardano più spesso. Bob probabilmente sta per Kennedy, citato magistralmente verso la fine del libro, e Western vuol dire occidentale. Come l'Occidente Bobby Western è un personaggio bloccato dai dubbi, dalle domande dai sensi di colpa. È figlio di uno dei padri della bomba atomica, di un collega dell’Oppenheimer che imperverserà al cinema dopo la pubblicazione de Il passeggero. Bobby Western, a sua volta, ha qualcosa che non riuscirà mai a perdonarsi: il suicidio di Alicia, la sorella probabilmente schizofrenica. Con la quale (quelli che parlano di lui lo sostengono tutti) aveva forse una relazione incestuosa. Bobby Western è arguto e tagliente. Coraggioso ma debole. Il suo entourage è composto di colleghi brillanti, intellettualmente vivaci, ma profondamente falliti. Lui e i suoi amici si rivelano impotenti davanti alla strana macchinazione che lo porterà... dove forse vuole andare davvero. 

Alicia.

I suoi deliri, riportati rigorosamente in corsivo, come le dissertazioni dello Sceriffo Bell, sono troppo criptici. Costituiscono la parte più ostica e oscura del romanzo, ancora più oscura della macchina che potremmo definire sistema che lentamente scardina  sabota ogni certezza, ogni sicurezza acquisita intorno a Western. In questa narrazione parallela quanto nei temi si accomodano in poltrona collegamenti ed espansioni dei temi cari a Murakami, come lo struggimento, lo sforzo sovrumano per conservare intatto il ricordo di un volto amato e la dissoluzione di Norwegian Wood e il tema edipico di Kafka sulla spiaggia, Opere di una altro autore (Murakami) in odore di Nobel ma che mai l'ottenne, come McCarthy. Il tema sottotraccia sembra l’impossibilità di perdonarsi, l'impossibilità di sopportare il peso degli errori dei padri. Solo i giusti si pongono il problema. L'Occidente bloccato, appunto. 

I dialoghi di McCarthy sono sempre capolavori.

Dialoghi, dialoghi e dialoghi, rigorosamente senza punteggiatura. A volte secchi, a volte esilaranti. Tanto che non ti accorgi che è scritto in terza persona. L’osservatore (non onnisciente) diventa testimone di un destino ineluttabile. Inizia come un thriller ma è solo un’evoluzione odierna della tragedia greca, dove la combinazione delle forze e delle passioni che agiscono non può mai dare risultati diversi. Non ci sono grandi colpi di scena, nessun turning point, solo ricordi e speranze che si dissipano nelle considerazioni e nei dialoghi. Dialoghi che spesso diventano pseudo-rumore di fondo come ne Lo stato delle cose di Wenders. Il passeggero è miniera di aforismi, epigrafi e citazioni. Decadente. Amaro. Magistrale. Come l'Occidente. 

Note dolenti

1- La traduzione mi ha costretto a chiudere il libro quando, da subacqueo professionista quale io sono, ho letto, a pag. 18 regolatore invece di erogatore. Seguono altre sviste su molti termini tecnici, marinari, aeronautici etc. Peccato.

2- Come per Norwegian Wood, se siete depressi o giù di morale, NON leggetelo. Avete (come tutti) commesso errori nella vita e siete dei giusti vi state ancora fustigando. Se questo è il vostro caso, rivolgetevi a Paasilinna.





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