mercoledì 27 giugno 2018

natura morta con picchio - tom robbins



Prima di scrivere cose già dette, mi sono fatto un giro sulle altre recensioni.
"Tom Robbins è un pazzo". 
Concordo pienamente. 
"Un po' ostico, forse non è il migliore per cominciare"
Vorrei partire da qui perché è con questo libro che dieci anni fa ho incontrato Tom Robbins. E anche la persona che me l'ha regalato. 
Ho deciso di rileggerlo, per capire perché l'avevo trovato illuminante, geniale, ma un tantino ostico anch'io.
Fatto.
Innanzitutto, non è il millepagine da ombrellone. Nessuno è pronto a vedere il proprio concetto del mondo ribaltarsi e fare le capriole ad ogni paragrafo per una settimana di seguito. Tom Robbins si è limitato.

Qui parla dell'incoronamento di una regina (chi è la regina viene dopo, ma è una sorpresa che ti fa smettere di leggere perché lì ridi davvero).
"L'alba si levò simile a un emblema del buongiorno. Il sole splendeva con una faccia così, e anche gli orizzonti erano tutti un sorriso. Da confine a confine la gente si alzava come se avesse ricevuto un clistere allo champagne, convinta sul serio che quella sarebbe stata una gran bella giornata."
Vado avanti applicando la regola pasoliniana della pagina a caso, tanto con Tom Robbins non ti sbagli mai:
"...L'osservare i suoi colleghi in prigione l'aveva convinto che il furto, ispirato com'era dai più bassi istinti umani, non era degno di un fuorilegge. Che ci pensassero gli uomini d'affari e la canaglia a rubare e bidonare. Giurò di mai più farlo, almeno d'inalienabile necessità. Giurò anche di comportarsi con maggior sensibilità verso le donne, a cominciare da Judy Montana, se fosse riuscito a trovarla. Non ci riuscì. S'era aggregata a una banda di femmine votate all'eguaglianza le quali trascorrevano le serate a terrorizzare equamente gli uomini, a prescindere cioè dal loro grado d'innocenza o di colpevolezza. Accettavano i maschi come scagnozzi sottomessi, e se da un lato Bernard sapeva fin troppo bene che così parecchi avevano trattato per secoli parecchie donne, dall'altro non riusciva a capire come un mero scambio di malevoli ruoli potesse rendere chiunque più uguale o più a suo agio. Eppoi, lui non era lo scagnozzo di nessuno. Neanche della luna. Montana Polly s'era unita alla stessa gang di vendicatrici. Montana Molly s'era iscritta allo Spokane Success, istituto per segretarie d'azienda. La banda del Picchio s'era sbandata. Quattro suoi appartenenti erano in prigione. Un altro era stato randellato a morte con sedie pieghevoli dal circolo veterani del Jackson Hole. Altri s'erano dati alla politica convenzionale e agivano all'interno del sistema per alterare il sistema..." 
Mi fermo qui, ma in giro per il libro ce n'è davvero per tutti. Non c'è tregua.

La storia:
Una improbabile principessina d'improbabilissima famiglia reale in esilio, incontra un ecoterrorista, un dinamitardo detto 'il Picchio'. Accade alla Hawaii al festival Geoterapico, festival che il Picchio cercherà di sabotare in quanto ritiene i partecipanti dei buffoni New Age. Secondo lui solo le bombe scuotono le coscienze.
Lei e lui s'innamorano.

Dopo una serie di acrobazie erotiche e mentali, la domanda che si pongono è:
"Come far perdurare l'amore?"
Fior di scienziati e filosofi da secoli cercano di capire cos'è l'amore. Questi due amanti invece cercano di capire come farlo perdurare. L'amore si siede inavvertitamente su un regalissimo divano dove sonnecchia un regalissimo chihuahua...

Letto in chiave allegorica, il Picchio è l'Amore. Quello pesante.
Sostanzialmente un imprevisto, un sovversivo anarcoide. 
Bruttino e maldestro, ma maledettamente eloquente. Imprevedibile come un attentato. Ha capito tutto e quindi distrugge tutto. Sostanzialmente un terrorista, che mina e scompiglia il mondo precostituito, il progetto di una casa col mutuo come un matrimonio regale.
Leigh-Cheri (lo so è folle, ma la principessina si chiama proprio così) è, malgrado il nome e l'improbabilità che la circonda, un personaggio gigantesco che cerca (e per certi versi trova) nella simbologia del pacchetto delle Camel molte risposte alle sue domande.

Come si fa a far perdurare un amore infarcito di spunti paradossali e politically uncorrect?

Passo subito all'altro aspetto che disorienta il lettore ordinario:
Come si fa a inquadrare un  romanzo del genere? Erotico? Drama? Commedia? Fantasy? Avventura? Filosofia? Viaggi? Satira sociale? O peggio: Postmoderno? Barocco? Realismo magico? New Age?

Mi immagino Tom Robbins alla spunta dei generi come autore indipendente dopo aver fatto l'upload su Amazon. Le poche caselle che potrebbe spuntare non basterebbero mai a definire questo libro, (gli algoritmi non consentono troppe libertà) e anche se potesse spuntarle tutte a piacimento, ne mancherebbero molte altre. 
Io (non so lui) ne spunterei una sola: NON adatto ai bambini. E se ci fosse un non adatto ai benpensanti, spunterei anche quella. La sua vera fortuna è che non è mai stato approfondito dal pubblico prevalentemente mainstream. Se è ancora vivo (ha passato gli ottanta) lo dobbiamo al fatto che i dispensatori di fatwe, gli integralisti e gli ortodossi di ogni religione e ideologia, e quelli che siedono nei consigli d'amministrazione delle corporation, non l'abbiano mai letto neanche per sbaglio. O non l'abbiano letto bene. Bisogna dirlo: Tom Robbins s'è scelto un ottimo pubblico. Per questo è ancora vivo. La sua irriverenza è quella di un Charlie Hebdo, ma con una piccola differenza: una classe smisurata. E la classe non è accessibile a tutti.

Scritto nel 1980, il suo colpo d'occhio non fa ancora una piega (purtroppo). Le ultime sette pagine sono scritte a penna perché Tom Robbins, quasi alla fine del viaggio, e dopo averla pitturata di rosso, distrusse la macchina da scrivere. Vi trascrivo l'ultima frase (totemica) del libro, tanto non spoilera un fico secco:

'Non è mai troppo tardi per farsi un'infanzia felice'

Sei pronto ad essere bombardato da aforismi che sembrano usciti da un Oscar Wilde un po' hippy e molto, molto più dissacrante? Allora questo libro è per te.

Temo sia proprio questo il capolavoro dell'autore che Fernanda Pivano ha definito "il più pericoloso scrittore vivente." 
Ve  lo dirò dopo aver riletto tutti gli altri.

leggi anche:
il figlio del dio del tuono


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