mercoledì 29 gennaio 2014

trilogia della città di K

La scena più cinica, devastante e insopportabile, è quella dell'attraversamento del campo minato. Uno di quei campi minati che circondavano la ex cortina di ferro. Erano stati posti più per chi scappava che per chi entrava. Enormi zone di morte. Ma questo è verso la fine. In mezzo c'è la guerra. E anche la guerra è niente davanti al cinismo di questi due gemelli che hanno una sola anima,
sulla quale scorre di tutto.
Dai parenti che esplodono sulle mine alle violenze sessuali, tutto scorre, tutto viene usato a loro vantaggio, strumentalizzato. Senza compiacimento. Tutto fa paura.



Forse ancora peggio di American Psycho, recensito qui. Uno stile magistrale, certo.
Ma non ci casco.
Non ho bisogno dell'orrore per capire cosa sta succedendo nel mondo o cosa è successo nella prima metà del secolo scorso. Leggerlo non ha spostato la mia visione di una virgola, non ha aggiunto nuove prospettive su certi temi. Bello e odiabile. Ma sostanzialmente uno sfoggio di crudeltà.

Roba per chi ama il genere. Pare sia questo il trend, oggi. Da me non aspettatevi niente del genere.

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american psycho

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