martedì 22 aprile 2014

american psycho

Un libro faticoso. L'ho letto a singhiozzo, credo di averlo sbattuto in terra almeno un paio di volte. Non sopportavo quello che Patrick Bateman infliggeva alle sue vittime. Saltavo pagine intere. Me la prendevo con l'autore: non riuscivo a sopportare che chiunque, artista o meno, partorisse nel suo cervello certe torture. C'è la faccenda dello stile minimal: Bateman è uno stronzo senza dire che è uno stronzo. Ma piano piano Bret ti dice che peggio di Bateman c'é tutto il jet set che fa finta di niente. In modo particolare il sistema dei broker yuppie, totalmente insensibili.

Chissà che novità.



Lui, Bateman, vuole esercitare l'onnipotenza ficcando roditori affamati nei corpi delle sue vittime. Ma che belle idee: ne avevamo proprio bisogno.
  Secondo Mr. Ellis siamo tutti talmente torpidi che abbiamo bisogno di queste orribili metafore per darci un bello scrollone e capire in quale abisso la nostra società sta affondando. Non ci sarei mai arrivato, senza questo orrore, senza il broker che filma tutto imponendo il suo strapotere.
  Non bastano i tagli alla spesa sociale, gli uragani, il riscaldamento globale, il petrolio, gli invasati che decapitano col coltello del pane dei poveri cristi e poi postano il video su youtube, non bastano migliaia di pericolosi psicotici che si comportano davvero come Patrick Bateman. Tutto ciò che leggiamo ogni giorno non basta, abbiamo bisogno di Bateman per capire quanto siamo messi male?

   L'ennesimo abuso della paura atavica: quella di incappare in un predatore, di essere smembrati, divorati. Quella paura è ancora annidata nella parte meno malleabile del nostro cervello. Per destare l'attenzione e fare audience bisogna stimolare l'amigdala. Lo sanno bene anche i telegiornali, i capo redattori, gli agita-popoli, i blogger, i twittatori compulsivi.

   Lo sanno bene i direttori del marketing, quelli che vendono spazi pubblicitari sulle TV, quelle che cercano di privatizzare, quelli che cambiano un titolo magnifico perché su internet non funzionerebbe mai. Anche loro, come te, non vedono l'ora di mandare in onda corpi dilaniati dalle bombe a frammentazione. Come Chuck Palahniuk, Ellis sa benissimo dove colpire per suscitare attenzione e allarme. Hanno in comune con i movimenti xenofobi la strategia: spaventare per ottenere credito e attenzione.
   Bret Easton Ellis ha ua sola scusa: la società degli yuppies è esattamente come l'ha descritta. Ma scendere nel dettaglio di ciò che può fare un pazzo maniaco, personalmente non mi cambia di un millimetro la mia visione del mondo:

THIS IS NOT AN EXIT 

Se ti piace cosa leggo o cosa ne penso, c’è già una piccola probabilità che ti piaccia cosa scrivo.

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