mercoledì 21 maggio 2014

l'orologiaio cieco



Tra il 2006 ed il 2007 c'erano un sacco di cose che non mi tornavano. Era uno di quei momenti in cui senti il bisogno di vedere il mondo com'é, senza filtri morali, o ideologici.
Avevo bisogno di osservare la natura, quella natura che cercavamo di difendere, ma per una serie di eventi avversi, non ci riuscivamo.
Intanto l'orologiaio cieco era lì sul comodino da almeno un anno. Un anno di 'stasera lo leggo'. Era il dono di una mia carissima amica, che non ha mai fallito un regalo. Mi incuriosiva anche il fatto che Richard Dawkins, l'autore fosse un amico di Douglas Noel Adams, uno dei miei scrittori preferiti. Sicuramente c'è dell'humour, mi dico. Inizio a leggere.

Edizione con commento di Piero Angela. Vado avanti:
"Se una scimmia continua a pestare una tastiera QWERTY per un dato periodo di tempo, diciamo milioni di anni, prima o poi compone l'Amleto di Shakespeare"
Se ti viene una idea migliore per disintegrare il creazionismo, scrivi direttamente alla Società Internazionale degli Atei. E mentre leggevo di come i pipistrelli hanno messo a punto uno strumento complicato e geniale di navigazione ed i pavoni un sistema goffo, ma funzionale, per attirare le femmine pensavo a quanto siamo insignificanti nella complessità che ci circonda. E quanto siamo immeritevoli del pianeta.

La natura, come un vecchio maestro orologiaio, è stata capace di costruire strumenti di incredibile precisione, organi e organismi la cui efficacia ancora oggi sovrasta le nostre capacità tecnologiche,  strutture di una tale complessità che fatichiamo a comprenderle. Tanto che il darwinismo stesso è stato più volte confutato da chi non riesce a capacitarsi della pura casualità degli eventi che hanno sviluppato la vita sul pianeta.

La natura, bisogna prenderne atto, è cieca: non ha scopi, non pianifica nulla. Non è guidata da nessun 'disegno superiore'. Solo la vita sembra obbedire ad una legge: continuare a riprodursi per continuare a vivere, sotto forma di altri organismi. L'autore ce lo dimostra elencando una profonda competenza scientifica, ricorrendo a numerosi paradossi ed aneddoti divertenti che rendono la lettura piacevole, fruibile anche da chi non abbia robuste basi scientifiche. 

E trovo così la risposta a moltissime domande su di me, sul pianeta, sul senso della vita. 
Tutto ciò, ovviamente, non era nelle intenzioni dell'autore. Ma è stato non solo d'aiuto, ha contribuito a formare una base solida per le mie successive letture e per poter comprendere meglio lo spettacolo che amo di più sul pianeta: la natura. 
Un libro immancabile.


Se ti piace cosa leggo o cosa ne penso, c’è già una piccola probabilità che ti piaccia cosa scrivo.

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