mercoledì 14 ottobre 2020

la casa del sonno - jonathan coe

 



In un vecchio college, una costruzione di pietra enorme, grigia e imponente a una ventina di metri dalla viva parete della scogliera sul promontorio, alcuni studenti incrociano le loro vite e le loro storie. Al centro di tutto c'è Sarah, una ragazza che soffre di disturbi del sonno. Lei, e tutto quello che è successo ad Ashdown, così si chiama il luogo, è nei capitoli dispari. Nei capitoli pari c'è l'oggi dei tanti conflitti mai risolti che hanno fatto strada, tantissima strada, sulle gambe dei loro portatori. Sotto traccia, impercepito, scorre un amore immenso, capace dell'inimmaginabile. 

Il mondo, di nuovo, si divide in due, in chi dorme e chi non dorme, in chi vorrebbe dormire e non può e chi invece considera il sonno una perdita di tempo. La storia s'intrufola nella ricerca scientifica sul sonno e i suoi disturbi e alle estremizzazioni che attingono alla follia. Un viaggio allegorico nei sentimenti e nelle divisioni all'interno della società: il sonno è perdente, mentre la veglia è produttiva, la veglia come strumento di dominio. 

I caratteri psicologici sono dipinti alla perfezione e in pieno stile britannico, denso di humour e di grottesco. Ma la critica sociale non lascia spazio ad interpretazioni: Jonathan Coe sa esattamente di che pasta son fatti gli stronzi e cosa hanno in testa. Ma è sui 'buoni' sulle persona che amano e sui loro sentimenti che raggiunge la stratosfera. 

Di questo mosaico, scritto con la dinamica di una pièce teatrale, seguiamo le tessere man mano che lo compongono, deliziosi quadretti, dialoghi spietati, correnti magmatiche interiori. Un'opera che non si fa leggere, almeno per me, dalla prima pagina ma che ti prende all'amo non appena finisci il primo capitolo. Dico questo perché ce l'avevo in casa da tempo, conoscevo il suo valore, ma l'incipit aspettava un (mio) momento migliore. Per fortuna c'è stato.


Se ti piace cosa leggo o cosa ne penso, c’è già una piccola probabilità che ti piaccia cosa scrivo.

Qui trovi i miei lavori

Nessun commento:

Posta un commento