venerdì 26 febbraio 2021

storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare

 



Il più grande terrore per chi abbia adottato un gattino è che un grosso uccello se lo porti via. Inizia così  questa toccante fiaba di Sepúlveda capace di smuovere cuori stagionati. Più avanti Zorba, un gatto nero, si trova a dover accudire un uovo perché ha promesso di farlo. Non andrò oltre con la trama, rovinerei la sorpresa, il piacere di innumerevoli trovate a chi legge. Come ogni sudamericano che si rispetti, Sepulveda sa essere un affabulatore surreale, ma capace di una precisione chirurgica negli intenti. Ci racconta della vita segreta dei gatti, delle loro esplorazioni disseminate di pericoli, di combattimenti, di alleanze, di studio del nemico. Di vite come la sua.

Mi sono sempre piaciuti i gatti. Mi piacciono tutti gli animali, ma con i gatti ho un rapporto speciale. Tanti anni fa conobbi un astrologo cinese e anche se non credo che si possa prevedere il futuro, accettai di farmi fare la Carta del Cielo.
L’astrologo tracciò una strana mappa piena di simboli e calcoli misteriosi, meditò a lungo e alla fine mi disse: “Una volta, in una vita passata, sei stato un gatto, e molto felice, perché eri il gatto preferito del mandarino”. 

Nella vita successiva Sepúlveda fu un gatto di strada e di giungla, un gatto di mare, infine uno di quei gatti che un giorno si accoccolano tranquilli, con le loro cicatrici che sono un libro di storia a raccontare battaglie, e aneddoti teneri come affettuose testate ad un pubblico con gli occhi lucidi.

I gatti parlano. 

Murakami ci suggerisce che solo persone particolari siano in grado di capire il linguaggio dei gatti, Sepúlveda è del parere che sono i gatti a trattenersi dal farlo con noi. Come Esopo o Lafontaine usa gli animali per raccontarci della natura umana, e lui lo fa con un occhio attento anche ai nostri aspetti tribali, ma guardandosi bene dal banalizzare tutto con una rivelazione aperta sul chi è chi. All'interno delle varie tribù i gatti riescono a mantenere le loro individualità spiccate, le più grandi differenze, perché in fondo i gatti sono gli unici veri anarchici. E l'essere umano è dio o demonio, ma soprattutto Deus ex machina. Volare, come sopravvivere, non è mai scontato, neanche per un giovane uccello. Volare, come vivere, richiede fiducia, amore e coraggio. Tanto coraggio. E se volare è libertà, la libertà - come cantava anche Gaber - è partecipazione. 


In memoria di Luis Sepulveda, la prima vittima celebre del COVID, un mio modesto contributo.


Se ti piace cosa leggo o cosa ne penso, c’è già una piccola probabilità che ti piaccia cosa scrivo.

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