martedì 18 aprile 2023

tigri azzurre - jorge luis borges

 



Non so se sono davvero pronto ad affrontare un autore come Jorge Luis Borges su questo blog. È l’amore per la sua prosa che mi impone di provarci. Borges è uno di quegli scrittori che anche se li stai leggendo in edizione economica, o tascabile, ti danno la sensazione di avere tra le mani un tomo ben rilegato, filigranato in oro. Oppure una tavola di pietra, le parole scolpite una ad una. Il suo primo editore italiano? Franco Maria Ricci. La parentela stretta tra l'italiano e lo spagnolo, due lingue che condividono archetipi, suoni e musicalità, ha fatto il resto del lavoro. Quasi impensabile in altre lingue.

Riconosco che la mia opinione sull’autore, maestro imbattuto nel racconto breve, sarebbe superflua. Preferirei cominciare, quindi, dalla sua storia che mi ha spiazzato per prima: Tigri azzurre.

Un britannico, professore di logica a Lahore, ha un sogno ricorrente. Sogna tigri azzurre. Un giorno gli comunicano l’avvistamento di una tigre azzurra in una certa regione. Lui guarda la mappa e s’accorge che quella zona sembra vuota, come lo è il Congo sulle mappe di Conrad in Cuore di tenebra. Si ritrova in un mondo di colline fangose, pervase da innumerevoli fratture, un mondo di trincee naturali che potremmo immaginare appena a monte del Sundarbans, quella Foresta nera salgariana che è il delta dell’Indo, oggi in Bangladesh. Non trova la tigre. Trova dei dischetti. Sono simili a monete, azzurre. Scopre che non rispondono alle leggi della matematica. Ogni volta che li conta, o li suddivide, la loro somma è diversa. Qualunque sia le legge che domina i dischetti essi sembrano concepiti con lo scopo di contraddire le leggi universali. O forse non c’è nessuno scopo. I dischetti sono semplicemente una delle tante porte che si aprono sul caos. Quell’eredità accidentale è troppo pesante per un professore di logica. Deve liberarsene. Una notte lascia cadere i dischetti nella mano di un mendicante islamico. La mia elemosina è pesante, dice il professore. I dischetti cadono nella mano del mendicante come in un pozzo senza fondo. Penso non ci sia bisogno di aggiungere altro. Non sono qualificato per scendere nei significati matematico-filosofici, rischierei di inciampare. Mi accontento di aver letto un capolavoro che mi ha lasciato divinamente confuso davanti al blu dell’orizzonte per un’ora buona.

Ricordo ancora il luogo dell'incontro. Ero al mare, in spiaggia. La sabbia era terribilmente umida. Non faceva ancora caldo e non c’era nessuno in giro. Forse era maggio. Era tantissimo tempo fa e non avevo mai letto niente di Borges. Capii subito che quell’autore era capace più di ogni altro di sbirciare universi capaci di dissolversi. Da allora in poi imbattermi una sua raccolta di racconti in libreria divenne un’emozione profonda, seguita da un impulso irresistibile: leggerla fino in fondo.

 

 “Che altri si vantino delle pagine che hanno scritto, io sono orgoglioso di quelle che ho letto.”

Jorge Luis Borges

 

Autori assimilabili:

Joseph Conrad

Bioy Casares (coming soon)

Phillip K. Dick

Omero

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